SI AL RISARCIMENTO PER VINCITRICE CONCORSO UPP PER ERRONEA VALUTAZIONE TITOLI E CONSEGUENTE ASSEGNAZIONE IN SEDE DIVERSA. TAR LAZIO N. 8779/2024
A CURA DELL'AVV. MICHELEALFREDO CHIARIELLO
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INDICE
1 ) IL FATTO;
2) LA SENTENZA DEL TAR LAZIO.-
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IL FATTO
Una vincitrice del Concorso per l'Ufficio del Processo (Bando 2021) scopriva, dopo la pubblicazione della graduatoria, di essere si idonea, ma con un punteggio diverso da quello che avrebbe dovuto ricevere, con la corretta valutazione dei titoli[1].-
Tale differenza di punteggio aveva avuto come diretta conseguenza l'attribuzione di una diversa e più svantaggiata sede di servizio: il Tribunale di Velletri (indicata dalla candidata come terza scelta nella domanda di partecipazione), in luogo della prima scelta, ovvero Roma, che le sarebbe spettata se la Commissione avesse correttamente operato.-
La vincitrice, di conseguenza, adiva il Tar Lazio chiedendo l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, della graduatoria del concorso e del provvedimento di assegnazione delle relative sedi di destinazione, nel frattempo, accettando, con riserva, la sede di Velletri, ove prendeva servizio.-
Il Tar Lazio aveva, poi, accolto il ricorso con la sentenza n. 15918/2022, riconoscendo l'errore nell'attribuzione di un punteggio sottodimensionato rispetto a quello effettivamente spettante.-
Da tali condotte era derivato un ingiusto pregiudizio economico per la "vincitrice idonea" che, nell'arco del periodo intercorrente tra febbraio 2022 (data di presa di servizio presso il Tribunale di Velletri) e settembre 2022 (assegnazione presso la sede di Roma), aveva dovuto percorrere 136 km per ciascuna delle (n. 111) giornate di lavoro effettuate presso il primo Tribunale; pertanto, aveva sostenuto una serie di costi, legati alla benzina, ai pedaggi autostradali, alla manutenzione della macchina.-
Per tale motivo – rappresentata e difesa dall'avvocato Mariacristina Angelucci – adiva il Tar Lazio chiedendo il ristoro dei danni subiti.-
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LA SENTENZA DEL TAR LAZIO
Per il Tar Lazio risultava evidente la responsabilità dell'Amministrazione ai sensi dell'art. 2043 c.c., con riferimento al computo erroneo dei titoli vantati e al ritardo con cui le Amministrazioni avevano provveduto all'assegnazione della sede di servizio effettivamente spettante.-
Nel caso di specie, il calcolo dei punti per i titoli è stato quindi effettuato in modo non accurato e conforme, concretizzando una condotta colposa.-
Tuttavia, il Tar non aveva riconosciuto integralmente le somme richieste, ma aveva proceduto ad una liquidazione equitativa, in quanto la vincitrice idonea, anche ove fosse stata assegnata a Roma, avrebbe comunque dovuto sostenere delle spese di trasporto per recarsi al lavoro e, in ipotesi, per parcheggiare, considerate peraltro le dimensioni della città e le modalità di circolazione e sosta all'interno della stessa; inoltre, l'utilizzo del mezzo proprio costituiva una scelta dell'interessata, ben potendo essere utilizzati anche i mezzi pubblici per il raggiungimento della sede di servizio; infine, le spese per il tagliando auto sarebbero state comunque sostenute anche se in un periodo successivo.-
NOTE
[1] Con la domanda di partecipazione, infatti, aveva dichiarato di aver conseguito la laurea magistrale e l'abilitazione alla professione forense; in base a quanto previsto dall'art. 6 del bando di concorso, i titoli posseduti avrebbero dovuto essere valutati come segue: 2 punti per il voto di laurea di 107, altri 2 punti per "il diploma di laurea o laurea magistrale o laurea specialistica che siano il proseguimento della laurea triennale indicata quale titolo di studio richiesto per la partecipazione al concorso" e 3 punti per la abilitazione alla professione di avvocato, per complessivi 7 punti. All'esito delle prove selettive, l'Amministrazione aveva pubblicato la graduatoria finale, nella quale risultava vincitrice, ma si vedeva riconosciuti soli 5 punti per i titoli.-
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