IL RIFIUTO DI SOTTOPORSI AL TEST DNA PUO’ FARE PRESUMERE LA PATERNITA’. CASS. CIV. N. 6929/2023
A cura dell'Avv.Laura Buzzerio
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INDICE
1 ) LA QUESTIONE;
2) LA DECISIONE DELLA CASSAZIONE;
3) I PRECEDENTI.-
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LA QUESTIONE
Cosa succede in caso di rifiuto di sottoporsi al test del Dna per il riconoscimento della paternità?
La Cassazione Civile, con una ordinanza di qualche settimana fa, conferma un principio ormai consolidato, pronunciandosi sul caso di un genitore che, contumace nel giudizio di riconoscimento, pur convocato tre volte dalla consulente nominata dal Tribunale, non si era presentato all'appuntamento per tale esame, senza giustificato motivo.-
[2]
LA DECISIONE DELLA CASSAZIONE
Per la Cassazione il rifiuto di sottoporsi al test del Dna può fare presumere la paternità; infatti:
"Nel giudizio promosso per l'accertamento della paternità naturale, il rifiuto del preteso padre di sottoporsi ad indagini ematologiche costituisce un comportamento valutabile dal giudice, ex art. 116, comma 2, c.p.c., di così elevato valore indiziario[1] da consentire, esso solo, di ritenere fondata la domanda[2]"
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I PRECEDENTI
Come detto, la Cassazione con l'ordinanza in commento prosegue un orientamento ormai consolidato.-
Ex plurimis: Cass. 24098/2021; Cass. 8459/2020; Cass. 23290/2015; Cass. 14458/2018; Cass. 15568/2011)
NOTE
[1] Addirittura nella sentenza del Tribunale Napoli del 13/07/2022 tanto si legge "[…] il rifiuto del presunto padre di sottoporsi all'esame del D.N.A. ha valenza confessoria e può di per sé giustificare l'accoglimento della domanda[…]".-
[2] "Finanche in assenza di prove dei rapporti sessuali tra le parti", secondo quanto si legge nella recentissima ordinanza della Cassazione n. 11299/2023.-
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