GLI ONERI PROBATORI DEL LAVORATORE CHE AGISCE PER IL RICONOSCIMENTO DELLE MANSIONI SUPERIORI. TRIBUNALE BARI N. 3285/2023
A CURA DELL'AVV. MICHELEALFREDO CHIARIELLO
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INDICE
1) LA QUESTIONE;
2) LA DECISIONE DEL TRIBUNALE DEL LAVORO DI BARI.-
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LA QUESTIONE
Quali sono gli oneri probatori in capo al lavoratore che agisce per il riconoscimento delle mansioni superiori?
A fare una generale ricognizione sul punto, richiamando giurisprudenza di legittimità ormai uniforme[1], è stato, da ultimo, il Giudice del Tribunale di Bari, nella persona della Dott.ssa Angela Vernia, in funzione di Giudice del Lavoro, occupandosi di un ricorso, presentato da un aiuto cuoco[2] che, viceversa, rappresentava di aver effettuato un orario di lavoro maggiore di quello pattuito e indicato in busta paga, senza percepire il relativo trattamento economico, ma soprattutto di aver svolto nel corso del rapporto di lavoro le mansioni di cuoco unico e capo reparto catering, corrispondenti ad una qualifica superiore.-
[2]
LA DECISIONE DEL TRIBUNALE DEL LAVORO DI BARI
Il Tribunale di Bari, accogliendo il ricorso, statuiva che
"il lavoratore che agisca in giudizio per ottenere l'inquadramento in una qualifica superiore a quella rivestita, sulla base dello svolgimento di mansioni superiori, ed il pagamento delle relative differenze retributive ha l'onere di allegare e di provare gli elementi posti a base della domanda e, in particolare, è tenuto ad indicare esplicitamente quali siano i profili caratterizzanti le mansioni di detta qualifica, raffrontandoli altresì espressamente con quelli concernenti le mansioni che egli deduce di avere concretamente svolto, e a fornirne la prova. Va precisato, inoltre, che ove un contratto collettivo preveda una medesima attività di base in distinte qualifiche, in scala crescente, a seconda che tale attività sia svolta in maniera elementare o in maniera più complessa, il fatto costitutivo della pretesa del lavoratore che richieda la qualifica superiore, il cui onere di allegazione e di prova incombe sullo stesso lavoratore, non è solo lo svolgimento della suddetta attività di base, ma anche l'espletamento delle più complesse modalità di prestazione, alle quali la declaratoria contrattuale collega il superiore inquadramento".-
Viceversa, il riconoscimento processuale della pretesa deve avvenire attraverso un procedimento logico-giuridico composto da tre fasi successive:
a) accertamento in fatto delle attività lavorative concretamente svolte dal dipendente;
b) individuazione delle qualifiche e dei gradi previsti dal contratto collettivo di categoria;
c) raffronto tra il risultato della prima indagine ed i testi della normativa contrattuale individuati nella seconda.-
Naturalmente, tale procedimento logico-giuridico deve essere scrupolosamente osservato dal Giudice, ma l'onere di provare i fatti costitutivi della pretesa non può che spettare al lavoratore, che rivendichi il trattamento economico più vantaggioso.-
NOTE
[1] Ex plurimis Cass. SSUU 25837/2007
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