CONDANNA PER DIFFAMAZIONE ANCHE SENZA ACCERTAMENTI SU IP. CASS. N. 258/2025

A CURA DELL'AVV. LAURA BUZZERIO
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INDICE
1) IL FATTO;
2) COS'È L'INDIRIZZO IP E PERCHÉ SI CERCA DI INDIVIDUARLO;
3) LA DECISIONE DELLA CASSAZIONE.-
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Hai fretta? Andiamo dritti al sodo
🔍 Il fatto
La Cassazione ha confermato la condanna per diffamazione aggravata a carico dell'autore di un articolo pubblicato su un blog, ritenendo provata la sua identità grazie a elementi come il nickname ricorrente, l'uso del proprio nome in precedenti post e l'assenza di denuncia per furto di identità.
🌐 L'indirizzo IP
L'indirizzo IP è come una "carta d'identità digitale" e può aiutare a risalire all'autore di un contenuto online. Tuttavia, non sempre è indispensabile per individuare il responsabile di un reato informatico.
⚖️ La decisione della Cassazione
La Corte ha stabilito che non servono necessariamente accertamenti tecnici (come l'IP) se ci sono indizi gravi, precisi e concordanti. La mancata dissociazione dai contenuti e l'assenza di denunce rafforzano la responsabilità dell'imputato.
[1] IL FATTO
Con la sentenza n. 258/2025, la Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha confermato (vedi anche Cass. n. 14408/2024 e Cass. n. 5851/2022 ) la condanna per diffamazione aggravata (art. 595, comma 3 c.p.) nei confronti dell'autore di un articolo lesivo della reputazione, pubblicato su un blog.-
I giudici di merito avevano ritenuto sufficientemente provata l'attribuibilità del testo all'imputato sulla base di una serie di elementi convergenti:
- l'uso abituale dello stesso nickname in altri articoli dello stesso blog;
- la presenza del nome e cognome dell'imputato accanto al medesimo pseudonimo in precedenti pubblicazioni;
- l'assenza di denuncia per eventuale utilizzo abusivo dell'identità digitale.-
[2] COS'È L'INDIRIZZO IP E PERCHÉ SI CERCA DI INDIVIDUARLO
L'indirizzo IP è un numero che identifica ogni computer, telefono o dispositivo collegato a internet. È un po' come l'indirizzo di casa, ma nel mondo digitale: serve a sapere da dove parte una comunicazione o chi ha inviato un certo contenuto online. Quando si commette un reato su internet, come una diffamazione su un blog o sui social, si cerca spesso di risalire all'indirizzo IP per capire chi c'è dietro il messaggio. L'IP può aiutare a collegare una persona a un determinato commento o articolo.-
[3] LA DECISIONE DELLA CASSAZIONE
La Cassazione ha confermato la decisione, ribadendo che non è necessario il ricorso ad accertamenti tecnici (come la verifica dell'indirizzo IP), poiché la responsabilità può essere desunta anche da elementi fattuali e logici. In particolare, è stato valorizzato il fatto che l'imputato non si fosse mai dissociato dai contenuti pubblicati sotto il nickname, né avesse denunciato un eventuale furto d'identità.-
La pronuncia rafforza l'indirizzo giurisprudenziale secondo cui, anche nel contesto dei reati informatici, la prova può fondarsi su un quadro indiziario sufficientemente solido, senza dover ricorrere necessariamente a strumenti di analisi digitale.-
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